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PIFFETTI A PALAZZO MADAMA

soffitto ligneo ,ingresso Palazzo Madama

Piffetti a Palazzo Madama: all’ebanista delle residenze sabaude nel Settecento è dedicata una mostra nelle sale di Palazzo Madama aperta fino al 2 luglio 2017.

Appuntamento importante per ammirare i suoi intarsi arditi e per rivedere alcune opere di un’altro grande ebanista coevo che è Luigi Prinotto e dello scultore di origine astigiana Giuseppe Maria Bonzanigo, autore di microsculture straordinarie.

PRESEPIO IN LEGNO

Presepio in legno con alcune parti rotte e mancanti.

Realizzazione del modello in plastilina e poi del pezzo in legno intagliato.

 

Università dei Minusieri a Torino

Il ruolo dei Savoia

L’Università dei Minusieri nacque a Torino nel 1636. Quest’’istituzione regolò la professione di coloro che si occupavano della lavorazione del legno nel Regno Sabaudo per molti secoli. La casa reale dei Savoia ha avuto un ruolo fondamentale nel proteggere ed incentivare le arti del legno. La casa ducale e poi regia, emanò editti e ordinanze che regolamentavano e disciplinavano molto severamente lo svolgimento dei mestieri legati alla lavorazione del legno. Nel 1654 Carlo Emanuele II emanò il primo editto istitutivo dell’Università dei minusieri, ebanisti e mastri di carrozze. Esso prevedeva norme severe per essere ammessi all’albo. Il candidato doveva eseguire un capo d’opera di grande difficoltà che ne dimostrasse l’abilità e le capacità per potersi fregiare del titolo di “mastro”. Nel 1738 un’altra ordinanza stabiliva la durata dell’apprendistato a 5 anni, a partire dai 12 anni di età.

Esempio di capo d'opera di un minusiere

Il termine Minusiere deriva dal francese menusier che a sua volta, deriva dal latino minutarius. Nei documenti leggiamo che il minusiere è :

“quel Falegname, qual  professa l’arte di lavorar legnami in tal maniera, che con l’unione di molti pezzi piccoli assieme se ne componga un sol corpo in grande, il che fa col mezzo di mortesse, tenoni, incannelliture, lignette legate, ed assicurare fra di loro con incastri a code di rondine, caviglie di legno, ed incollature”. –Antica Università dei minusieri di Torino. Documenti per la storia delle arti del legno-Editore: Archivio di Stato, Torino 1986

Maestri della lavorazione del legno

Dai documenti apprendiamo che c’erano delle distinzioni molto specifiche fra le varie categorie degli artigiani. Per esempio nell’ arte della lavorazione del legno il mastro Minusiere si distingueva dal mastro Falegname di grosserie o Mastro da bosco. Sappiamo che il minusiere si occupava anche degli intagli più semplici. Tuttavia lo scultore o intagliatore lavorava alle opere più raffinate che richiedevano abilità maggiori . Lo scultore su legno stava in una posizione superiore rispetto al minusiere poiché rientrava nella gerarchia delle Arti. Faceva parte dell’Accademia di San Luca (quella che sarebbe diventata l’Accademia Albertina) insieme ad architetti e pittori.

Botteghe artigiane per la lavorazione del legno

Nello statuto vi erano una serie di norme molto severe per la tutela di artigiani e di clienti che ad essi si rivolgevano. I Sindaci della Società visitavano le botteghe 2 volte al mese per assicurarsi che i lavori venissero svolti tenendo alto il livello dell’esecuzione dei manufatti.

Nel 1679 venne emanata una norma che prevedeva l’utilizzo di marchi da stampigliare sul legno. Purtroppo questa norma è stata applicata solo sporadicamente e così oggi non conosciamo la provenienza e l’autore di molti manufatti.

Torino piazzetta dei Minusieri
Università dei minusieri a Torino in Piazzetta dei Minusieri

I motivi ornamentali

I motivi ornamentali, frutto del genio creativo degli scultori e delle abilità creative dei minusieri dell’ università di Torino, diedero vita ad un repertorio decorativo immenso che caratterizza la storia dell’arredo ligneo piemontese. L’intaglio in particolare, ha  contribuito ad elevare il mobile al livello di espressione artistica.

Lavoro di intaglio a conchiglia
Motivo a conchiglia intagliato

Le botteghe artigiane piemontesi

A partire dal 1400 arrivarono in Piemonte maestri artigiani da fuori (fiamminghi e tedeschi ma anche toscani e romani). Il loro apporto arricchì e influenzò l’ arte del legno locale. Questi artigiani lavoravano a fianco dei maestri locali e aprivano le loro botteghe. Con la crescita delle committenze da parte dei nobili di città e di campagna, della Chiesa e della nascente borghesia, in Piemonte le botteghe di artigiani del legno tra Seicento e Settecento erano numerosissime. Tutti i maestri erano regolarmente iscritti all’ Università dei Minusieri. Dal Seicento in avanti iniziò la trasformazione urbanistica di Torino che portò alla costruzione di molti Palazzi nobiliari, Regge e Castelli. Si aprirono molti cantieri che richiamarono schiere di minusieri, intagliatori e scultori esperti dell’arte del legno.

Apprendistato a Parigi: nascita del gusto francese

Dai documenti emerge che molti avevano studiato e fatto il loro apprendistato a Roma, città di studio dell’arte per eccellenza. Dal Settecento in avanti molti andarono a completare la loro formazione a Parigi. E’ qui che si diffonde in Piemonte un gusto e uno stile molto simile a quello francese. L’inizio del 1700 fu un periodo fiorente e felice per l’arte del legno piemontese e coincise con la vittoria sui francesi da parte di Vittorio Amedeo II di Savoia.

Restauro di una poltrona

Una fase del restauro: la falegnameria

La struttura di questa seduta era danneggiata dall’attacco di insetti xilofagi (tarli) e dal cedimento strutturale degli incastri. Il restauro è iniziato con un cauto smontaggio di tutte le parti che la compongono. Sono stati aperti gli incastri tenone-mortasa. Alcuni erano rotti e sono stati ricostruiti. Le parti tarlate sono state consolidate dove possibile. In prossimità dell’incastro si è scelto di sostituire parte della gamba della poltrona molto tarlata, per garantire stabilità strutturale. La sedia è stata poi incollata con colla d’ossa a caldo con l’aiuto di cinghie e morsetti.

Scopri di più sul restauro dei mobili antichi

MISS FISHER ovvero il fascino dei mobili anni ’20

La nuova serie televisiva Miss Fisher Delitti e Misteri ambientata in Australia a Melbourne verso la fine degli anni ’20 mostra una cura particolare nell’arredamento degli ambienti in stile Art decò e Liberty.  I mobili usati in scena arricchiscono le storie denotando una cura del dettaglio notevole da parte dello scenografo Robbie Perkins.

IL MOBILE RACCONTA

Il mobile antico ha sempre goduto di scarsa attenzione nelle politiche culturali di molti paesi. Troppo spesso nei musei mobili di eccezionale valore artistico sono relegati a funzioni puramente decorative. Mobili lasciati senza targhette a fornirci alcuna informazione su di essi.

Le arti decorative o applicate di cui il mobile fa parte, sono state definite minori in contrapposizione alle arti maggiori. Questa definizione ingiusta, ha generato un clima di ignoranza e disinteresse nei confronti di questa produzione artistica. Anche nei musei dedicati alle collezioni di arti applicate mancano informazioni che favoriscano la comprensione e il godimento dei pezzi esposti.

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