Chi siamo?
La nostra formazione nel restauro del legno avviene a Torino grazie ai corsi professionali della Scuola per Artigiani e Restauratori M.L. Rossi.
Successivamente siamo entrati nel settore lavorando per alcuni laboratori affermati. Grazie a loro abbiamo continuato la nostra formazione sul campo e fatto tesoro di preziose esperienze. E’ stato emozionante e interessante partecipare in prima persona a cantieri di restauro di grande valore storico e artistico a Torino. Ricordiamo con piacere i primi importanti interventi di restauro ligneo nella Sacrestia della Basilica della Consolata e a Palazzo Barolo, la ricostruzione degli intagli nella Sala degli Specchi.
Dove siamo?
Da più di dodici anni ormai, abbiamo aperto il nostro laboratorio a Torino dove ci occupiamo di restauro del legno. Restauriamo:
- mobili antichi
- mobili di modernariato
- statue
- consoles
- specchiere e cornici
- soffitti a cassettoni
- parquet storici
- portoni e porte interne
Come lavora un restauratore del legno?
Il lavoro del restauratore è un compito che richiede molte abilità e competenze che si acquisiscono solo dopo anni di studio e di esperienza maturata concretamente sul campo. Ricordiamo che nei secoli passati, l’apprendistato di un artigiano o artista in una bottega presso un maestro era di 6-7 anni! E possiamo capire il perchè! Recuperare oggetti antichi richiede manualità e ingegno nell’applicare varie tecniche e nel trovare soluzioni ai numerosi problemi e imprevisti che ci si trova a fronteggiare. Ogni mobile o opera di fatto, è unica e irripetibile, e merita un progetto di restauro pensato ad hoc.
La chimica nel restauro
Per occuparsi di conservazione di opere antiche è indispensabile acquisire delle conoscenze chimiche approfondite. Questo è necessario in modo particolare quando si pulisce o si svernicia un mobile (o altro oggetto in legno). Nel restauro del legno, la pulitura e la sverniciatura sono operazioni fondamentali perché permettono di rispettare e preservare la patina di un manufatto antico.
Che cos’è la patina del legno?
La patina è il processo di invecchiamento naturale del mobile. Sono i segni che il trascorrere del tempo ha lasciato sul mobile. Sono i suoi angoli smussati, un frontale di cassetto o un piano imbarcato, le irregolarità degli intarsi, il colore che il legno ha assunto dopo secoli di esposizione alla luce del sole e all’ossigeno dell’aria. Insomma la patina è quell’aspetto che tanto ci piace e ci attrae negli oggetti antichi, che ci racconta una storia e che li rende così differenti da mobili o oggetti fatti ieri in serie. Questo è il motivo per cui in un restauro a regola d’arte è meglio non carteggiare! E’ un’azione aggressiva che modifica irrimediabilmente le superfici in legno danneggiandole. Il restauratore serio lavora per la conservazione dei manufatti antichi e si orienta sempre verso due strade:
- la pulitura
- la sverniciatura
La prima opzione ci interessa quando valutiamo di conservare in parte o completamente la vernice originale poichè ancora in buone condizioni; la seconda opzione la scegliamo quando la vernice è molto danneggiata e bisogna rimuoverla.
Quando una vernice è invecchiata male e si è scurita oppure ha virato di colore è giusto rimuoverla perchè compromette la leggibilità del mobile. In entrambi i casi si usano prodotti chimici non aggressivi per l’opera o per la salute dell’operatore! Purtroppo a volte si vedono mobili rovinati da interventi aggressivi che li lasciano sbiaditi e sfibrati, oppure che li rendono estremamente scuri (ci permettiamo di ricordare qui di sconsigliare fortemente l’uso di soda caustica …). Purtroppo in questi casi di antico è rimasto ben poco….
Tecniche
Tra le varie competenze necessarie nel campo del restauro del legno non possono mancare conoscenze relative alle tecniche artigianali con cui venivano realizzati i mobili nelle epoche passate. Per ricordarne alcune:
- Falegnameria
- Impiallacciatura e Lastronatura
- Intaglio e scultura
- Intarsio
- Verniciatura a stoppino
Vediamo la falegnameria, in gergo meglio conosciuta come ebanisteria. Il termine ebanisteria deriva dai falegnami che nel 1700 si occupavano di realizzare arredi di alta qualità usando legni esotici. All’epoca infatti, iniziavano ad arrivare dalle colonie molti legni esotici e colorati come appunto l’ebano, il re dei legni nobili!
Ogni manufatto antico è caratterizzati da una costruzione tipica dell’epoca a cui appartiene. Per restaurare si deve imparare a riconoscere i vari tipi di costruzione (incastri, chiodi di legno, chiodi in ferro battuto, viti …). Così sarà possibile intervenire correttamente nello smontaggio e eseguire le riparazioni in armonia con la costruzione originaria. Nel nostro laboratorio siamo attrezzati con macchine fisse per lavorare il legno e attrezzature e macchine mobili per operare in cantiere.
Nel restauro del legno si interviene spesso su mobili che sono rivestiti da un legno o più legni esotici o nobili. Questo rivestimento è una tecnica che si chiama lastronatura o impiallacciatura (a seconda dello spessore del foglio di rivestimento).
La tecnica dello scultore e intagliatore su legno permette di ricostruire parti mancanti di statue, consoles, cornici, modanature, gambe barocche e altro imitando lo stile dell’artigiano che le ha eseguite in passato.
Verniciatura e ricette antiche
La fase di verniciatura è cruciale per un buon restauro. Su un mobile antico non si usa una vernice adatta al legno ma si usano vernici adatte all’epoca e allo stile del mobile. Ecco perché non si usano gli impregnanti! O altri prodotti di sintesi che non esistevano fino a un secolo fa!Anche qui entrano in campo conoscenze di tecniche antiche, nozioni storiche e materie prime preziose.
Mi riferisco alle resine naturali come la gommalacca, la copale, la damar, il benzoino, il sangue di drago e molto altro. Con questi materiali di partenza il restauratore crea la propria “vernice a spirito” (sciolta il alcol 99°) e procede con la verniciatura a stoppino o con altri tipi di verniciatura a seconda dell’ oggetto che ha di fronte.
Restauro del legno e tarli…che fare?
Un altro aspetto importante nel restauro del legno riguarda gli insetti che lo attaccano! Conosciuti da tutti come tarme o tarli… Il nome corretto è quello di insetti xilofagi ovvero che mangiano il legno. La disinfestazione e il trattamento antitarlo è molto importante e può essere eseguito in vari modi. Un’altra causa di degrado che riguarda i mobili conservati in cantine o comunque ambienti umidi, senza luce e polverosi, è la presenza di funghi (muffe). I funghi si nutrono di alcune componenti del legno e ne assorbono l’acqua contenuta nelle fibre. Possono creare macchie e odori sgradevoli. Possiamo intervenire con prodotti fungicidi e metodi di disinfezione appropriati.
Perchè rivolgersi a noi?
Questo è solo un assaggio di tutto quello che c’è dietro un buon restauro ligneo. Nei nostri sopralluoghi e preventivi gratuiti ci adoperiamo per descrivere e motivare al meglio la nostra proposta di restauro. Il nostro lavoro ci appassiona e per noi è un piacere spiegare nei dettagli le nostre osservazioni e i nostri metodi di intervento al cliente. Inoltre per garantire la massima serietà e trasparenza fotografiamo le varie fasi di intervento. Nella nostra bottega il cliente che vorrà seguire più da vicino il restauro del suo mobile o opera d’arte sarà sempre il benvenuto !