Una biografia del colore con Philip Ball

Philip Ball:

Colore. Una biografia. Tra arte storia e chimica, la bellezza e i misteri del mondo del colore

Copertina del libro "Colore. Una biografia" di Philip Ball. Rizzoli Bur
Il saggio sul colore edito da Rizzoli- BUR

Per parlare del linguaggio del colore è necessario capire com’è fatto un colore. Philip Ball ci dimostra che la vista non è abbastanza attraverso aneddoti , interpretazioni inedite e affascinanti. In questo libro ripercorre le tappe fondamentali della storia del colore, dai pigmenti minerali ai coloranti organici, fino all’artificio dei prodotti della chimica. Ci spiega come interpretare il linguaggio cromatico e i suoi significati. Philip Ball ci racconta i colori attraverso le sostanze che li compongono: scopriremo così che un particolare pigmento “parla” di sangue e clorofilla, mentre un altro rievoca lo zolfo e il mercurio degli alchimisti. Impariamo le ragioni fisico-chimiche per cui il tempo “ridipinge” le tele e apprendiamo il ruolo di vernici e tinte industriali nel mutare la produzione artistica. Con i mezzi della chimica applicati all’estetica dell’arte, riemerge il legame tra conoscenze tecniche e ingegno. Un legame che nel corso dei secoli ha permesso a pittori e artisti di esprimere in immagini i propri sogni e le proprie visioni.

Dalla seconda di copertina del libro

Questo testo affronta la storia del colore dal punto di vista storico, artistico e scientifico. Per questo ci fornisce informazioni interessanti che sono molto utili per chi lavora nel mondo del restauro e che con i pigmenti e le vernici si confronta quotidianamente.

Grotte di Lascaux pitture rupestri

L’autore ci racconta come l’uomo ha iniziato a trasformare le risorse presenti in natura (minerali e terre) per creare pigmenti con cui dare colore a oggetti e opere d’arte. Pensiamo alle grotte preistoriche di Lascaux.

Il viaggio inizia nella preistoria quando l’uomo, mischiando terre con olio o grasso, ha realizzato la prima tempera della storia umana.

Colore Blu dai lapislazzuli negli affreschi di Giotto

Il cielo degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni è dipinto con un blu realizzato dalla macinatura dei lapislazzuli. Pietre preziose che permettevano di creare un blu duraturo e ovviamente estremamente costoso.