
La storia dei portoni antichi di Torino è raccontata in questo testo: “Si prega di chiudere piano. Portoni a Torino.” a cura di Muzzarini Luciano e Maria Grazia Imarisio. Una raccolta di fotografie e informazioni preziose sulla storia del portone e dell’arte della lavorazione del legno in Piemonte.
Chiunque abbia fatto una passeggiata per Torino, avrà notato i bellissimi portoni antichi in legno che adornano la città. Si tratta di vere e proprie opere d’arte, frutto dell’ ingegno artigiano.
Arte del legno: chi costruiva i portoni?
Alla costruzione dei portoni antichi di Torino e del Piemonte partecipavano il falegname o mastro da bosco, l’intagliatore e il mastro ferraio. Il primo si occupava della lavorazione e assemblaggio del legno. Il secondo ne abbelliva la composizione con elementi decorativi scolpiti e il terzo realizzava cardini, serrature, battacchi e maniglie in ottone o ferro battuto.

Il portone è un elemento architettonico che gli architetti progettavano in armonia con lo stile della facciata.

Storia stilistica del portone storico
Leggendo sulla storia dei portoni antichi di Torino apprendiamo che il portone più semplice era formato da un unico battente incernierato. Veniva realizzato con una serie di assi affiancate in verticale o in orizzontale e tenute insieme da traverse massicce. In seguito, questa tipologia è stata modificata perché troppo soggetta a deformazioni. Infatti il peso risultava mal distribuito e portava a deformzioni del legno. Per migliorare la tenuta del portone, il tavolato è stato raddoppiato con l’aggiunta di altre assi disposte in senso opposto e inchiodate. I mastri ferrai diedero vita a splendide decorazioni con chiodi a punta di diamante. In altri portoni aggiunsero una traversa posta diagonalmente. I portoni erano pensati per far transitare i carri e le carrozze, tuttavia in un secondo momento, vi fu la necessità di far passare i pedoni. Nacque il portello pedonale.
Minusieri e scultori
Portone con la firma dello scultore e la data Portone scolpito con il simbolo dal Caduceo
Il Mastro da bosco assemblava con la tecnica dell’incastro montanti e traverse che creavano il telaio. Esistevano 2 tipi di costruzione: a telaio e pannelli o a telaio e pannelli con foderatura. Quando il disegno delle formelle (pannelli) era elaborato intervenivano il minusiere e l’intagliatore (spesso era lo stesso artigiano a ricoprire le due mansioni).
Batacchio in ottone a forma di leone Batacchio portone del diavolo a Torino
I legni più usati in Piemonte per la costruzione di portoni antichi sono il noce, il rovere, il larice e il pioppo. Un elemento importante è la ferramenta composta da chiodi, chiavistelli, bandelle di assemblaggio, cardini,catenacci, saliscendi, chiavistelli e serrature. A questi si aggiungono maniglie, pomelli e batacchi di ottone o ferro di varie fogge e stili a seconda dell’epoca storica.